Vespa Orientalis: il calabrone vola lungo la penisola

Sono molte le voci allarmistiche sulla Vespa Orientalis che si stanno susseguendo nelle ultime settimane riguardanti una invasione lenta ma costante di questi piccoli insetti che sembrerebbe stiano risalendo tutta la nostra penisola.

Chi sono e da dove vengono?

La vespa orientale (Vespa Orientalis) è un calabrone lungo dai 3 ai 5 centimetri, di colore rossiccio, proveniente dal Sud Est Europeo, ma da sempre presente nel nostro paese nelle regioni meridionali come la Sicilia, la Calabria e da qualche anno anche la Campania. Ultimamente, però, gli avvistamenti della Vespa Orientalis si sono fatti più frequenti e hanno coinvolto anche altre regioni centro-settentrionali come la Liguria, la Toscana e il Lazio.

A cosa è dovuta la diffusione di questo insetto?

L’area di distribuzione della specie si sta espandendo, probabilmente a causa di due motivi. Il primo è il cambiamento climatico e il contestuale surriscaldamento globale. Il clima in italia, anche nelle regioni del nord è diventato più mite e meno ostile. Il secondo motivo è l’aumento dei rifiuti. Infatti solitamente questo insetto crea i suoi nidi nel terreno, altre volte negli anfratti come possono essere le cavità degli alberi o case abbandonate, ma sono anche attirate anche dagli avanzi di cibo e dalla spazzatura e per questo motivo possono nidificare anche nelle città e nei parchi urbani. Gli alveari possono nascondersi anche negli edifici scolastici, negli ospedali o in luoghi molto affollati. A differenza del calabrone che crea nidi grandi, la Vespa Orientalis, tende ad avere tanti piccoli nidi, per lo più costruiti in fessure e nelle crepe degli edifici oppure negli avvolgibili delle tapparelle, ma che possono contenere comunque centinaia di esemplari pungenti. Le colonie che si vengono a creare si riproducono in primavera ed estate fino a raggiungere grandi dimensioni a inizio autunno.

Il pericolo per le api

Sebbene la Vespa Orientalis produca un veleno tossico per l’uomo, la cui sensibilità varia da persona a persone, la sua pericolosità per l’uomo è del tutto comparabile a quella del calabrone europeo. È, invece, particolarmente aggressiva nei confronti delle api da miele. Attualmente il timore principale è che diventi un flagello per l’apicoltura, come del resto lamentano già vari allevatori di Sicilia e Campania. Infatti, le api allevate dall’uomo, diventano l’obiettivo preferito. Tutto questo causa gravi conseguenze sulla produzione di miele e cera, colpendo un settore già in grande crisi.

Cosa fare se si scopre un alveare?

Nel caso si incontri un esemplare o un intero nido, il consiglio è di mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal panico e di lasciarle questi imenotteri il più possibile tranquilli, senza tentare di scacciarli con le mani o altri oggetti, perché si rischia di spaventarli, infatti queste specie non colpiscono le persone senza una motivazione, ma solo quando si sentono in pericolo o minacciate. Soprattutto evitare il fai da te e procedere con una richiesta di intervento ad aziende specializzate.

Come avviene la disinfestazione di un alveare?

La prevenzione è sempre il migliore rimedio. Un ottimo espediente è posizionare delle trappole biologiche. Il trappolaggio alimentare è un sistema decisamente ecologico che si realizza creando esche da posizionare all’interno di una bottiglia.
L’area da proteggere andrà presidiata con un numero consono di trappole da appendere a delle piante da frutto. Riuscire a intrappolare una singola regina, significa evitare che vengano generati fino a 500 insetti. Ovviamente occorre un attrattivo che piaccia ai calabroni ma non alle api, per evitare che queste ultime ricadano nella trappola.
Se invece ci troviamo di fronte ad una presenza già massiccia dell’insetto si dovrà procedere con la disinfestazione e quindi l’eliminazione del favo.
Si comincia con un’accurata ispezione per individuare gli ingressi al nido, per poi procedere con l’eradicazione dello stesso utilizzando delle lance libere, capaci di erogare emulsioni insetticide anche ad elevata distanza,
I prodotti andranno fatti colare in abbondanza all’interno dei nidi, fino ad accertarsi di aver sterminato tutte le colonie presenti nell’area.
Gli insetticidi utilizzati, regolarmente registrati presso il Ministero della Salute, hanno una spiccata capacità abbattente per evitare qualsiasi forma di reazione da parte degli insetti da colpire.

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